Il 1 gennaio 2017 è stato per me un Capodanno davvero fuori del comune grazie al cortese invito per il galà “Il Fuoco della Georgia” con un programma presentato per la prima volta in Italia.
Lo spettacolo era un’alternanza di danze folcloriche tradizionali georgiane, interpretate dai virtuosi del Royal National Ballet di Tbilisi, e di famosi brani di balletti classici rivisitati con straordinaria freschezza dai giovani danzatori del Balletto di Milano.
Nell’insieme uno spettacolo “da urlo”, tanto trascinante da far perdere la compostezza anche alle elegantissime “sciure” milanesi che si scatenavano in acclamazioni e richieste di bis. La compagine georgiana, fondata da Gela Potskhishvili e Maia Kiknadze, ha veramente stupito con l’energia delle danze maschili, spesso ritmate dallo scontro di armi ovviamente spuntate ma in metallo che producevano cascate di scintille; le acrobazie quasi incredibili; le delicatezza delle donne che col caratteristico passo sembravano scivolare come barchette di carta sull’acqua; la ricchezza dei costumi ricamati…
Perfino il compassato signore che stazionava con discrezione nell’atrio per promuovere un’iniziativa benefica, volontario di lungo corso, ammetteva di “non aver mai visto niente del genere”.
Mentre prima dello spettacolo esploravo la struttura del Teatro, lontana dalle scintillanti vie dello shopping ma ben allestita con salottini, bar, angolo gadget, e naturalmente una sala ampia (quasi 500 posti) con poltrone comode e tutte con visibilità ottima… conversavo con i responsabili del Balletto di Milano facendomi spiegare tra l’altro che tipo di calzature usasse il corpo di ballo georgiano: stivaletti in pelle morbida con suola flessibile, analoghi alle “scarpette da mezza punta” della danza classica. “E con quelli vanno sulle punte.“
Inevitabile l’attimo di incredulità: sulle punte? Con suole morbide? Gli uomini?
Ho dovuto vederli coi miei occhi, quei giovanotti atletici ma comunque muscolosi (e quindi non leggerissimi), in costume guerresco, percorrere a salti tutto il palcoscenico brandendo e roteando delle lame, con una gamba sollevata avanti e il piede di terra con le dita piegate in sotto… per cui il rimbalzo avveniva sulle falangi terminali.
A un certo momento quello che sembrava un giovanissimo guerriero si è prodotto in una serie di balzi, piroette e acrobazie varie… per poi, salutando, togliersi il colbacco sciogliendo una cascata di capelli color miele. Una ragazzina ma con l’energia di un uomo adulto. Ovazione.
I colleghi italiani non sono stati da meno, pur presentando tutt’altro genere di danze: i venti ragazzi e ragazze diretti dal Maestro Carlo Testa e dalla signora Agnese Omodei Sallé hanno offerto infatti una scelta di brani tra i più significativi del loro vasto repertorio, in uno stile classico ma non “ingessato” o pedante, anzi spumeggiante e leggero. Da ricordare almeno il classicissimo “Valzer dei Fiocchi di Neve” dallo Schiaccianoci di Tchaikowsky, e l’analogo “Valzer dei Fiori”, che per la prima volta vedevo eseguiti a coppie (di solito sono appannaggio del corpo di ballo femminile), con uno stile così festoso, così nuovo!
Non per niente il Balletto di Milano è una delle compagnie riconosciute dal Ministero delle Attività Culturali come eccellenza italiana nella danza. Una compagnia che ho avuto il privilegio di vedere molte volte a Cernobbio, vicino Como, nell’ambito del Festival estivo a Villa d’Este. Una delle loro proposte è la “giornata col Balletto di Milano” con visita alle strutture, possibilità di assistere alle prove ecc. e infine spettacolo serale.
Naturalmente con i colleghi georgiani c’è stato uno scambio, nei mesi scorsi i “milanesi” (in realtà una compagine internazionale) si sono esibiti in Georgia con il loro programma “La vie en rose” dedicato agli chansonniers francesi (visto anche a Villa d’Este in occasione del consueto galà del 14 luglio in onore degli ospiti francesi dell’Hotel, considerato uno dei venti migliori al mondo… ma questa è un’altra storia da raccontare).
I programmi attuali: il Royal National Ballet di Tbilisi ha presentato un nuovo spettacolo, dal titolo “The Way” con tredici pezzi dedicati alle danze di tutto il mondo (ad aprire il programma è guardacaso “Italian Suita”, seguita da altre “suita” spagnole, argentine, ebraiche e così via) ed è reduce da una trionfale tournée in Germania.
Il Balletto di Milano ha inaugurato il Festival FITUC a Casablanca (dove l’Italia era l’ospite d’onore di quest’anno) e questo dicembre rappresenterà ben 13 recite di “Schiaccianoci” al Teatro dell’Opera di Kristiansand con la partecipazione dell’Orchestra e dei bambini della Scuola di Ballo di questo teatro norvegese.
Per le prossime feste, nella loro “casa” in via Fezzan sono in programma le nuove produzioni e cioè “Il Lago dei Cigni” (22, 23, 26 e 28 dicembre) e “Schiaccianoci” (30 e 31 dicembre, 1 gennaio e ancora 5, 6 e 7 gennaio) mentre a febbraio sarà la volta dell’esotico “Shehérazade”. Per chi volesse passare le feste con loro, il biglietto è abbordabilissimo: dai 25 ai 30 euro, sempre con posti ottimi.